Ellis Island è un isolotto situato poco lontano dalla Statua della Libertà, nello stato di New York. Nei primi anni del 900 è stato il principale “cancello” che apriva la strada agli immigrati sul suolo statunitense.

Al momento della sua chiusura, nel 1954, il centro di Ellis Island accolse più di 12 milioni di immigrati che venivano da tutto il Mondo. Al loro arrivo, gli immigrati dovevano presentare i documenti di viaggio e le informazioni sulla nave che li aveva portati a New York, i medici del Servizio Immigrazione invece controllavano brevemente ciascun emigrante, contrassegnando sulla schiena con un gesso, quelli che dovevano essere sottoposti ad un ulteriore esame per accertarne le condizioni di salute (ad esempio: PG per donna incinta, K per ernia e X per problemi mentali).

Oggi, il centro di Ellis Island è diventato il Museo dell’Immigrazione, da cui è nata anche una fondazione che ha raccolto tutti i documenti che aveva rilasciato il centro, la lista di tutte le persone che sbarcarono in America negli anni che andavano dal 1892 al 1924, in modo che chiunque può vedere se qualche nostro lontano parente lasciò il nostro paese per cercare anche lui l’America!

Il tutto è raccolto nel sito American Family Immigration History Center, basta una rapida ricerca, scrivendo anche solo il cognome di chi vogliamo cercare e il sito ci mostrerà l’età di quando il “migrante” in questione sbarcò negli States e la città di provenienza.

Questo articolo ha 6 commenti.

  1. Rosa

    Mia nonna ha emigrato negli stati uniti negli anni tra il 1911 e il 1912, mio papà è nato a Utica New York il 17 Settembre del 1913, La nonna ritorna in Italia nello stesso anno col bambino piccolissimo. Di quel viaggio di ritorno raccontava sempre la lunga odissea, costretta a legarselo al seno durante la traversata perchè il bimbo si era ammalato , non ne aveva parlato con nessuno perchè temeva che parlandone glielo togliessero per sempre. Non mangiava e non dormiva , dalle mammelle usciva sangue misto a latte ,a lei ostinata ha resistito fino alla fine. Non conosco i motivi di quella fuga improvvisa dall’America , certo dovuta a motivi gravi legati a certe frequentazioni del nonno che lei non condivideva. Poi anche il nonno era rientratato in Italia e dopo la seconda guerra mondiale , i miei zii riprendevano la via per l’America e per il Canada dove ancora mia zia e i miei cugini risiedono. Come non fare un paragone con gli emigranti che arrivano dall’Africa verso le nostre coste?.

    1. valent

      KAKA !!! Mio caro non è la stessa cosa. Li erano controllati, qui entrano sulle nostre navi, vengono ospitati senza essere nemmeno registrati e poi fanno quello che vogliono minacciandoci e facendo i padroni.
      Hai capito la differenza?

  2. Patrizia sciorio

    Cara tutti noi abbiamo qualche parente in America diciamo così’ che questo paese e’ un po’ anche nostro ,ti voglio ricordare che la nostra gente andava a lavorare calzolaio barbiere sarto orefice muratore contadini falegname fabbro vetraio idraulico( a prosit o dell’idraulico negli states sono diventati ricchi ricchi) meccanico fornaio cuoco pasticcere ecc. Voglio dire ma questa gente che viane da noi che fanno? Chiedono pretendono e basta , se queste persone andassero in usa secondo te, potrebbero fare quello che fanno qui?

  3. Anonimo

    i miei nonni panciera bortolo e cero

  4. valent

    CI STIAMO SUICIDANDO CON QUESTA IMMIGRAZIONE INCONTROLLATA CHE SNATURERA’ LA NOSTRA IDENTITA’. VERGOGNA GOVERNO, VERGOGNA SINISTRA IGNORANTE, VERGOGNA PAPA CRETINO . . . .

    1. Carlo M.

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