Il conflitto tra israeliani e palestinesi imperversa ormai tra decenni con conseguenze devastanti da entrambe le parti. L’attentato dello scorso 7 ottobre perpetrato dai miliziani di Hamas nei confronti di migliaia di civili israeliani non è che l’ultimo capitolo di uno scontro infinito che ha radici molto lontane nella storia.

Nel contesto attuale, è innegabile che il dibattito pubblico su questo conflitto sia caratterizzato da una fortissima polarizzazione, e una divaricazione sempre più evidente. Le posizioni si cristallizzano in tifoserie, con opinioni fortemente ancorate a favore di un lato o dell’altro. Questa polarizzazione spesso rende difficile un dialogo costruttivo e la ricerca di soluzioni condivise.

In un momento in cui sembra che le soluzioni facili e rapide siano promosse dai sostenitori di entrambe le parti, è essenziale tornare a esaminare la complessità del conflitto anche attraverso la lettura di libri su questo argomento, i quali offrono prospettive diverse e dalle cui analisi approfondite si può contribuire a superare le semplificazioni e a promuovere una comprensione più sfaccettata della situazione.

Nel seguito di questo articolo viene proposta una selezione di 10 libri che coprono diverse prospettive e approcci al conflitto. Questi testi consentiranno ai lettori di esplorare i diversi aspetti storici, politici e religiosi delle due parti coinvolte, fornendo informazioni utili a formare un’opinione pubblica più preparata e attenta alle ragioni e agli errori commessi sia da Israele (e dall’Occidente) che dalla Palestina (e dal Mondo Arabo).

L’elenco non segue un ordine preciso e i testi non sono tra loro propedeudici.

10. “Storia della Palestina moderna. Una terra, due popoli” di Ilan Pappé offre una lettura ben documentata sulla storia della Palestina, coprendo il periodo dalla fine del dominio ottomano alla contemporaneità, attraverso il Mandato britannico e oltre. L’autore sottolinea che la storia, anche quando narrata da uno storico, è soggettiva e spesso influenzata da omissioni e documenti segreti. Il libro mette in evidenza che nessuno è immune dalla guerra, e le ragioni dei conflitti sono spesso più comuni e banali di quanto si possa pensare. La Palestina, nonostante la sua fama e la sua unicità, è pur sempre un luogo geografico abitato da persone come qualsiasi altro. In sintesi, il libro offre un’affascinante esplorazione della storia della Palestina e delle sue molte sfaccettature, sfatando alcune concezioni errate e offrendo una prospettiva importante sul conflitto.

9. “Isreaele. Storia dello Stato” di Claudio Vercelli Questo libro mira a fornire una panoramica analitica sulla storia di Israele come Stato, concentrandosi sulle sue origini, lo sviluppo della società e gli eventi politici. Le prime due parti del libro affrontano il contesto storico della nascita dello Stato, dalla visione sionista di un’entità ebraica alla migrazione in Palestina in risposta all’antisemitismo e al nazismo. La terza parte esamina la storia dello Stato, le istituzioni e la società israeliana, mettendo in luce le contraddizioni dovute alla politica di giudeizzazione basata su aspetti religiosi ed etnici. L’autore tratta anche la questione della marginalizzazione dei cittadini israeliani arabo-palestinesi e la definizione dell’ebraismo come nazionalità. Sebbene l’autore non ponga il conflitto israelo-palestinese al centro del libro, lo contestualizza nei cambiamenti politici ed etnici della regione.

8. “Gerusalemme senza Dio” di Paola Caridi Gerusalemme, la città tre volte Santa è il centro della narrazione di questo libro di Paola Caridi, giornalista e scrittrice che ha vissuto in Israele circa 10 anni. I due livelli della città, quello spirituale e urbano, si fondono in una narrazione intima e profonda, descrivendo la Gerusalemme contemporanea come un luogo di visioni e sensi, suoni e odori. Una città crudele, dove civili israeliani e palestinesi trascorrono ore negli stessi supermercati per tornare poi nei rispettivi quartieri, invisibili l’uno all’altro; una città memorabile per le sue antiche pietre e tramonti scintillanti, ma punteggiata da posti di controllo israeliani. “Gerusalemme senza Dio” svela una città tanto diversa quanto complessa e, in ultima analisi, sostiene la sua autrice, una città il cui destino non può essere legato a una singola fede religiosa, tradizione o ideologia politica.

7. “A un cerbiatto somiglia il mio amore” di David Grossman Considerato uno dei più grandi scrittori contemporanei, in questo romanzo Grossman racconta il dolore di una madre preoccupata per le sorti del figlio, soldato israeliano, il quale dopo aver affrontato il priodo di leva obbligatoria, decide di partecipare ad un’imboscata in Ciosgiordania. Cercando di sfuggire al pensiero che il figlio non possa più tornare a casa, Orah si mette in cammino verso Tel Aviv insieme ad Avram, amico d’infanzia che ripionba nella sua vita dopo quasi un ventennio. Il viaggio sarà l’occasione per rivivere le memorie passate, con momenti di riflessione e rimpianto fino all’inevitabile ritorno alla realtà.

Attraverso questa vicenda, Grossman ripercorre la storia recente di Israele, tra richiami e paralleli anche con la propria vicenda personale. Quando infatti il romanzo era in fase avanzata di stesura, Grossman fu raggiunto dalla notizia che sui figlio Uri era rimasto vittima in un’operazione militare durante gli ultimi giorni del conflitto libano-israliano. Pur non essendoci collegamenti diretti con la propria vicenda personale, il romanzo sembra comunque essere pervaso da un forte dolore, e da una costante sensazione di perdita, derivata anche dall’impotenza provata davanti a questo genere di eventi.

6. “Ogni mattina a Jenin” di Susan Abulhawa La storia di una famiglia palestinese che fa da simbolo a tante altre, quella di Amal, che racconta dell’esilio dei suoi antenati dalla Palestina nel 1948 per rifugiarsi nel campo profughi di Jenin in una narrazione che attraversa quasi sessant’anni di storia. Uno dei suoi due fratelli viene rapito da neonato e diventa un soldato israeliano, l’altro invece consacra la sua vita alla causa palestinese. Sullo sfondo la propia storia personale fatta di amori, trami e lutti. Le vicende familiari si intrecciano con la storia Palestinese, quando la nascita di un nuovo Stato segna la fine di un altro.

5. “La prigione più grande del mondo. Storia dei territori occupati” di Ilan Pappé Un altro lavoro consigliato di Pappè è questa grande opera sui Territori Occupati palestinesi della Striscia di Gaza e della Cisgiordania. Un lungo lavoro di ricerca e di raccolta di fonti per raccontare la storia dell’occupazione israeliana, di come questa violi sistematicamente i diritti civili e di quanto abbia nociuto in termini economici e sociali ai palestinesi. Questo libro è un appello al mondo affinchè non si perda mai l’attenzione sulla questione palestinese.

4. “Cronache di Gerusalemme” di Guy Delisle Questa graphic novel del fumettista francese Guy Delisle racconta del suo soggiorno a Gerusalemme negli alloggi di Medici Senza Frontiere, organizzazione dove sua moglie presta servizio. L’autore ci mostra, attraverso gli appunti presi sul suo block notes, ciò che vede a Gerusalemme durante questo periodo, una città profondamente segnata dal conflitto isrealo-palestinese, realtà ridotte in miserie estremamente diverse dalle immagini edulcorate delle agenzie turistiche. Negli incontri con i vari personaggi incontrati durante la sua esperienza Delisle offre ai lettori i punti di vista di entrambe le parte in causa.

3. “Resta ancora tanto da dire. L’ultima lezione” di Amos Oz Questo piccolo libro (meno di 70 pagine) è la trascrizione della conferenza tenuta da Amos Oz all’Università di Tel Aviv il 2 giugno 2018. Fervente difensore della pace, Amos Oz è un sostenitore della soluzione dei due popoli in due stati. In questa sorta di testamento politico l’autore esorta il popolo israeliano a prendere in mano le redini del proprio destino.

2. “L’attentato” di Yasmina Khadra Questo è un romanzo duro da affrontare, poichè tratta di attentati kamikaze di matrice islamica. Ma che succede se l’attentatore (in questo caso “attentatrice”) è la moglie di un rinomato medico di origine araba, perfettamente integrato in Israele e perfetto esempio di integrazione? Il dottor Amin Jaafari è un chirurgo che fa gli straordinari per ricucire i corpi dilaniati da un’esplosione avvenuta in un bar di Tel Aviv, e contemporanemente è il marito della donna che nello stesso bar si è fatta saltare in aria, trucidando, tra gli altri, un’intera scolaresca. Alla scoperta che sua moglie si è resa responsabile di quesa atrocità, Amin è sotto choc, non riesce a capirne le cause e le motivazione, così comincia una lunga indagine, anche personale, per risalire alle cause dell’indottrinamento che hanno spinto sua moglie a sposare in modo così brutale la causa palestinese.

1. “Palesina” di Joe Sacco Questo reportage a fumetti racconta dei due mesi trascorsi da Joe Sacco nei Territori Occupati a cavallo tra il 1991 e il 1992. Durante il suo soggiorno, l’autore ha raccolto numerose testimonianze e ha convissuto con i palestinesi all’interno di campi, capanne e rifugi. Questa opera è spesso paragonata a Maus di Art Spiegelman.

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